La figura di Rodolfo Siviero, il monument man italiano e il caso dell’Annunciazione del Beato Angelico

A Palomar, Casa della cultura, GIOVEDI 10 NOVEMBRE  ore 17 la prima delle iniziative collaterali della mostra “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura”

La presenza in mostra di ben tre capolavori salvati dalle razzie nazifasciste tra cui la bellissima Annunciazione dell’Angelico che si trovava nel convento di Montercarlo, la Madonna del solletico di Masaccio e la Madonna dell’umiltà di Masolino ci hanno sollecitato ad approfondire l’argomento e a rendere omaggio all’agente segreto fiorentino Rodolfo Siviero.

Conversazione a più voci su Rodolfo Siviero, lo 007 dell’arte che dalla militanza fascista diventò spia del SIM (servizio informativo militare) e riuscì, collaborando con partigiani e Alleati, a salvare migliaia di opere e a recuperarne molte finite nei nascondigli e nei palazzi dei gerarchi nazisti fino a diventare funzionario dell’ufficio recuperi e infine ministro plenipotenziario e direttore dell’Accademia delle belle arti a Firenze. Personaggio coraggioso e intraprendente, critico d’arte e appassionato cultore di ogni forma artistica, ammirato da tanti ma anche oggetto di biasimo e diffidenza per il suo passato e per i suoi modi di fare fuori dalle righe  e dalle regole, insofferenti ed ostili verso ogni burocrazia. Ci aiuteranno a capire la sua complessa e ambigua figura il Direttore della Casa Museo Siviero, ATTILIO TORI, la storica dell’arte e scrittrice, che ha scritto una sua biografia, FRANCESCA BOTTARI e lo storico e scrittore FILIPPO BONI che nel suo libro “Muoio per te” ha raccontato il tentativo per fortuna fallito di trafugamento dell’Annunciazione dell’Angelico, scoprendo un inquietante collegamento tra la strage del luglio ’44 a Cavriglia e l’impresa di trafugamento del capolavoro angelichiano.